"Corruzione, male inguaribile? Una sfida per la società civile"
Il convegno, accreditato dall'Ordine degli Avvocati di S. Maria C.V. ed organizzato da Comunione e Diritto e dal Movimento Politico per l’Unità - Scuole di Partecipazione della Campania, ha visto la presenza di oltre 100 partecipanti fra giuristi, persone interessate alla politica e cittadini. Alla realizzazione del Convegno hanno contribuito anche l’Associazione Focus Focolari e l’Associazione Libera.
L'ispirazione del titolo è nata proprio dalla definizione (corruzione = cancro, male inguaribile) data da Libera al fenomeno corruttivo in Italia, nel dossier pubblicato nello scorso novembre.
Abbiamo voluto aggiungere il punto di domanda e verificare se, e con quali strumenti, è possibile contrastare il fenomeno corruttivo.
Gli interventi dei relatori, coordinati dal magistrato Giovanni D’Onofrio hanno approfondito vari aspetti del fenomeno.
Il dott. Gianni Solino, dell’Associazione Libera, ha illustrato i dati contenuti nel dossier sulla corruzione in Italia; il dott. Raffaello Magi, Presidente dell'ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di S. Maria C.V., e relatore della sentenza "Spartacus", con la quale è stato decapitato il clan dei Casalesi, ha evidenziato le dinamiche corruttive nell'ambito della criminalità organizzata, con particolare riferimento alle collusione tra imprenditoria e politica; l’on. Mario Cavallaro, parlamentare uscente, già membro della Commissione giustizia della Camera, ha delineato i tratti salienti della nuova legge anticorruzione, con particolare accento sull'obbligo della trasparenza amministrativa degli atti della pubblica amministrazione; il dott. Giovanni Caso, Presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione, ha invece sottolineato l'importanza dell'impegno dei cittadini alla partecipazione della vita pubblica, quale mezzo efficace di contrasto al fenomeno corruttivo; la dott.ssa Patrizia Labate, giornalista, ha raccontato la sua esperienza relativa ad un caso di corruzione che ha contribuito a far emergere nell'ambito della realtà calabrese.
Gli interventi sono stati chiari ed incisivi nell'esposizione del fenomeno corruttivo che affligge il nostro paese in tutti i settori e a qualsiasi livello, a partire dai
favoritismi, dalle raccomandazioni per qualsiasi cosa, fino alla corruzione politica ed elettorale.
Si è evidenziata l'importanza che cresca la consapevolezza collettiva e si punti a ricercare il bene comune, con un cambiamento di mentalità e di nuove strategie per dare speranza al nostro paese.
Il tempo delle deleghe è finito – concludeva il dott. Caso citando Norberto Bobbio – deve incominciare quello della partecipazione.