La relazionalità nel diritto: quale spazio per la fraternità?
Congresso internazionale - Castel Gandolfo (Roma),
18-20 novembre 2005
La società contemporanea registra enormi difficoltà nel riconoscere e nel sostenere la relazione interpersonale quale suo elemento fondante. L'individuo è protagonista assoluto. Il diritto è utilizzato come strumento per risolvere conflitti di libertà tra soggetti considerati isolatamente e spesso in contrapposizione. Ma è questo il suo scopo?
L'esperienza di numerosi operatori nel campo del diritto e della giustizia, posti ogni giorno a confronto con le fratture della vita di relazione, rivela l'insufficienza dei sistemi giuridici - non solo europei - a fronteggiare questa emergenza.
I principi di libertà e uguaglianza, tradotti nel piano giuridico, hanno rafforzato i diritti individuali ma non sono sufficienti per assicurare relazioni stabili tra persone e tra comunità: manca la fraternità, rimasta estranea al diritto come a molte altre dimensioni in cui si snoda l'esistenza umana.
Il Congresso ha posto questa sfida: cercare comportamenti di relazione improntati alla fraternità già in atto nel mondo e tradurli in criteri di qualificazione giuridica.
L'obiettivo del Congresso, tradurre in criteri di qualificazione giuridica i comportamenti di relazione improntati alla fraternità, è stato sviluppato su due percorsi paralleli, uno teorico, ed uno pratico. Gli spunti di riflessione sull'ordinamento positivo vigente, per coglierne luci ed ombre e leggerlo con la chiave della fraternità, hanno preceduto la presentazione di iniziative già in atto in vari settori della vita giuridica.
Mentre le riflessioni hanno introdotto alle possibili aperture verso la pratica della fraternità nello svolgimento delle relazioni giuridiche, le testimonianze hanno dimostrato l'avvio, nei fatti, ad un diritto di fraternità.
Tre le sessioni sviluppate secondo questo percorso: diritto pubblico (interno ed internazionale), diritto privato e diritto penale, con relatori provenienti da Europa, America, Africa ed Asia impegnati sui vari fronti del diritto. Illustri interventi - quali quello del presidente dell'Associazione Italiana Magistrati, dott. Ciro Riviezzo - hanno evidenziato l'alto spessore culturale della manifestazione che ha impegnato per tre giorni oltre settecento persone.