Le nuove schiavitù
Resi ed Alessandra sono state condotte da una giovane immigrata nel mondo della clandestintà e poi della prostituzione: dai rapporti, dalle relazioni con queste persone è nata un’associazione di volontariato che sa stare accanto, sostenere, preparare ad una vita diversa tante giovani.
La schiavitù è il furto della vita, ed insieme è il fenomeno criminale che rende maggiormente oggi. Prima devi distruggere una persona e poi lei stessa ti rende ricco, spiega Resi.
E’ possibile dopo queste esperienze devastanti riprendersi la vita? Se alle spalle della giovane c’è una famiglia, ci sono dei valori, questi prima o poi riaffiorano e danno la forza di ricominciare se c’è chi ti tende una mano.
A Roma, dietro ai Fori imperiali, mentre a poca distanza si eleggeva il nuovo Presidente della Repubblica, ci siamo incontrati sabato 31 gennaio su un tema scottante: le nuove schiavitù.
Siamo partiti dalle parole del Papa, commentate dalla prof.ssa Vera Araujo, dal suo invito ad un impegno serio, profondo a porci tutti davanti alle nuove schiavitù. “Non più schiavi ma fratelli” chiede Papa Francesco. E Vera Araujo sottolinea le caratteristiche fondamentali della fraternità: universalità e prossimità. E’ la fraternità quella categoria che può dare un nuovo assetto concettuale al nostro vivere insieme.
Il dottor Gianni Caso ha tracciato un percorso dalle antiche alle nuove schiavitù, concentrando poi l’attenzione su tre categorie di persone: le vittime, la criminalità sfruttatrice e chi usufruisce di questi schiavi moderni.
Dopo due ore di appassionante dialogo ci siamo lasciati con la volontà di guardare alla fraternità come impegno etico, personale e collettivo e come categoria scientifica.
In vista del prossimo appuntamento romano, data l’importanza e l’attualità del tema,
è emersa l’opportunità di proseguire sia nell’analisi, per una maggiore conoscenza del fenomeno,
sia nella ricerca di soluzioni condivise in risposta ai drammi di tanta parte dell’umanità.