Diritto in cerca di giustizia
Il "metodo" di Lionello Bonfanti
Venerdì 28 novembre 2014 a Palazzo Soragna, sede dell'Unione Parmense degli industriali, si è svolto il Convegno su giustizia e diritto, organizzato da Comunione e Diritto.
La metodologia del rapporto tra il diritto e la giustizia è stata tracciata attraverso la vita del magistrato Lionello Bonfanti, la cui esperienza professionale e umana ha evidenziato come la ricerca della giustizia vada sempre oltre la semplice applicazione delle norme, come è stato precisato dall'avv. Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, nel suo messaggio letto dal dott. Pasquale De Rosa.
L’apertura del Convegno è stata fatta dal dott. Piscopo, presidente del Tribunale di Parma,
che, sottolineando le note biografiche sul magistrato Bonfanti, ha indicato il passo che la giustizia è chiamata a compiere:"togliersi la benda dagli occhi, per essere vera Giustizia".
Tra i relatori principali la prof.ssa Adriana Cosseddu, docente di diritto penale all'Università di Sassari, che sottolineando il rapporto diritto/giustizia è andata al cuore del significato della pena e il prof. Mario Ricca, ordinario di diritto ecclesiastico e docente di diritto interculturale, il quale, evidenziando le immense lacune nell’applicazione
della dichiarazione dei diritti umani, ha invitato tutti a sognare, dicendo che, se i diritti umani sono un sogno, solo se – come Lionello Bonfanti –
incarniamo questo sogno, essi diventeranno realtà.
Tre attori hanno presentato la figura di Lionello, con tocchi suggestivi rappresentando la sua capacità di relazione
che arrivava a ridonare la dignità a chi l'aveva perduta, persino ad un rapinatore.
Quindi tre testimonianze: il Prefetto Ciclosi, con esperienze di amministrazione come servizio, l'avv. Maria Giovanna Rigatelli, su CeD e la sua esperienza professionale
il dott. Trombi, compagno di prigionia di Lionello, che ha raccontato la loro esperienza di condannati a morte.
Presenze davvero apprezzate la sorella e la cognata di Lionello Bonfanti, Maria Grazia Bonfanti ha definito il Convegno un ritorno a Parma del fratello Lionello.