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Giovanni Caso

02 m.rigatelli g.caso m.voceQuesta mattina alle 6.45 il dottor Giovanni Caso, uno degli iniziatori di Comunione e diritto, ci ha lasciati. Adriana Cosseddu, che da due anni lo ha sostituito come responsabile della nostra rete di giuristi, lo ricorda attraverso le sue stesse parole.

Una particolare sollecitudine accompagna Gianni nell’impegno che domanda il dialogo con la cultura giuridica.
Emerge nelle parole di aggiornamento scritte a Chiara Lubich il 26 maggio 2007.

«Dinanzi alla triste realtà della corruzione, che pervade il tessuto civile e istituzionale, e alla crisi della cultura della legalità e della stessa funzione del diritto», annuncia a lei il proposito di un testo che «di fronte all’attuale crisi dei rapporti, proponga nel diritto il modo nuovo di relazionarsi che scaturisce dal carisma». La lettera si conclude «nella gioia di vedere piccoli segni di luce anche nel campo del diritto e della giustizia».

Così, la stessa fede fino all’ultimo Congresso sulla “tutela dell’ambiente”, preceduto dal Seminario curato da lui stesso nel 2014. Non mancano in quella circostanza, riflesso del suo grande ardore, parole forti rivolte ai membri della Commissione: «Carissimi, per primo mi rendo conto che stiamo facendo un percorso faticoso, ma, …. questa è la fatica per l’unità» e conclude: «Vi prego caldamente che facciamo uno sforzo d’unità …».

È in lui costante la spinta verso quell’orizzonte più ampio del Dialogo con la cultura, «nel nostro caso con la cultura giuridica che possiamo illuminare con la luce del Carisma dell’Unità» (così alla Commissione il 18 marzo 2011). Punto fermo e luminoso il continuo richiamo all’art. 6 degli Statuti generali del Movimento dei Focolari, che custodisce in un perenne annuncio l’essenza e il contributo del dialogo nei vari campi della cultura.
La sollecitudine, che costantemente bussa alla porta del suo cuore dinanzi ai mali di oggi, diventa sollecitazione per tutti noi allo studio e all’approfondimento, che Gianni stesso racchiude nel libro da lui pubblicato nel 2010: Breve storia dell’esperienza giuridica ed elementi del diritto.

I tanti drammi, conosciuti nel rapporto diretto con le realtà dei vari Continenti, rappresentano per Gianni un’urgenza che interpella e chiama a un rinnovato impegno. Guatemala e Colombia, Paesi così tanto amati, raccontano storie di emarginazione, violenza, corruzione, narcotraffico, disuguaglianze sociali …, problemi immensi che si trasformano per lui in altrettante piste «per mettere in evidenza che fraternità e diritto possono essere le vie per costruire uno Stato di diritto che assicuri giustizia».
Ma quale il metodo?

È Gianni a sottolinearlo nel marzo 2011: le sue parole scaturiscono da una riflessione su un testo di Chiara Lubich del ’49 dal titolo Resurrezione di Roma: «Si tratta di porsi di fronte all’odierna cultura e realtà umane con l’atteggiamento tipico dell’Ideale: fare il vuoto per accogliere l’”altro” e per potere, così, accen-dere nell’”altro” la luce che scaturisce dall’incontro del carisma con la cultura e le realtà umane».
E ancora, il 4 gennaio 2013, in vista del nostro ultimo Congresso, un nuovo richiamo: «Mi sembra che dobbiamo fare un ulteriore sforzo di comprensione su come collegare la nostra visione della tutela dell’altro (il fratello) alla disciplina giuridica nei diversi campi ..».

jurist seminar Ottmaring 2010 682Così il suo sguardo spazia e si fa sollecito anche verso i giovani, da coinvolgere come protagonisti nel nostro comune impegno, e i Professori, di varie Università, a cui rivolge calorose lettere per far di loro altrettanti “compagni di viaggio”.
Ne ricerca l’apporto, in forza della loro competenza, che offre ulteriore spazio di confronto e dialogo per poter sempre meglio comprendere la complessità dell’oggi.

Ma, nei confronti di tutti, messaggi e iniziative, interventi e contributi sono sempre eco in Gianni di un’unica realtà: «approfondire e presentare una visione e una prassi della relazionalità secondo il Carisma. Il Carisma infatti non crea le relazioni umane: queste nascono dalla vita degli uomini, dalle necessità del loro convivere e cooperare. Il Carisma offre il modo nuovo di viverle nella carità reciproca che genera la presenza di Gesù e le fa rispondere alle esigenze umane attuali» (così, 1° dicembre 2012).

Questo, per Gianni, «il grande dono all’umanità dei nostri tempi, capace di risolvere i problemi umani attraverso questa relazionalità nuova» (14 dicembre 2012).
La forza del carisma gli fa scrivere a Maria Voce, come Presidente del Movimento dei Focolari, nel marzo 2009: «Ci pare che dagli USA a Macao, dall’America Latina all’Africa sia stata stesa una rete che abbraccia tutti». E prosegue: «Naturalmente il lavoro per portare la giustizia in ogni angolo della terra è immane; ma possiamo contare sul deciso impegno di tutti i giovani che hanno partecipato al Congresso»; quei giovani così presenti nel cuore di Chiara Lubich.

Vorrei, per concludere, lasciare la parola a chi, nella redazione della cronaca sul ritiro quaresimale dell’Unione dei Giuristi cattolici, “racconta” nel Quotidiano “Voce del popolo” del 31 marzo 2006 la “grande emozione” suscitata dalla partecipazione di Gianni Caso:
«ci ha raccontato delle difficoltà che ha incontrato nel suo cammino di cristiano e di operatore del diritto e di come le ha sempre superate grazie alla spiritualità dei Focolari», che porta il Vangelo nella realtà sociale e, in una sintesi tra fede e vita, migliora la relazionalità in forza del «principio guida affermato da Chiara Lubich secondo il quale “la fraternità può modificare il mondo di relazione”».
L’articolo conclude: «sicuramente i più colpiti sono stati quelli che … hanno scoperto durante il ritiro che nel proprio cuore c’è ancora del terreno fertile su cui seminare»; i prediletti per Gesù, di certo, le persone amate da Gianni.

 

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