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Simposio presso l'Università cattolica di Bogotà

Dalla cultura individualistica alla cultura relazionale
nella convivenza umana

Testo dell'intervento del dott. Giovanni Caso 

Oggi l’umanità sembra essere costretta dalla necessità di assicurare la felicità delle persone e una convivenza fruttuosa a cercare rapporti e modi nuovi di convivenza che siano in grado di venire incontro alla predetta necessità. Sembra infatti che le regole di convivenza attuali e l’attuale organizzazione sociale, política ed economica non siano adeguate a garantire, da un lato, la dignità e i diritti fondamentali di tutti gli uomini e di tutte le donne e, dall’altro lato, la giustizia nella società. Invero, la difficoltà dei rapporti umani e la crisi globale dell’economia chiamano in causa gli attuali assetti della convivenza umana. Preciso che si considera qui la convivenza sia nella sua dimensione strutturale sia come cultura che determina, ispira e informa le regole e le forme della covivenza stessa. Gli studiosi, infatti, definiscono individualistica la concezione dell’uomo e della società dell’era moderna.

Università Sergio Arboleda - Convegno per giovani giuristi

Cultura e Realtà - una visione dall'unità

 

Testo della relazione del dott. Giovanni Caso 

Il tema scelto cultura e realtà, avendo sullo sfondo l’Ideale dell’unità, ci spinge a riflettere su questi 3 termini e sulle loro connessioni.  Esiste un rapporto tra la cultura e la realtà? Per rispondere dobbiamo guardare alla realtà di oggi, poi vedremo quale è la cultura di oggi.

Convegno di Comunione e Diritto in Guatemala

"Diritto, fraternità e trasformazione sociale"

Testo della relazione del dott. Giovanni Caso presentata al Convegno tenutosi il 13 aprile 2013

Caso GuatemalaIl titolo lascia intendere che diritto e fraternità devono contribuire alla trasformazione sociale.
E’ necessario allora comprendere il significato dei due termini (diritto e fraternità) e comprendere, quindi, come essi possono contribuire alla trasformazione sociale.
Bisogna dire che il diritto, come regola della convivenza, è un mezzo non un fine. Esso ha una funzione strumentale. In che modo?
Ai fini del nostro discorso, che è la trasformazione della società, si attaglia la definizione del diritto  data da Hegel. Questi ha visto il ruolo del diritto nel processo di socializzazione; ossia nella costruzione dei rapporti sociali ai vari livelli (la famiglia, le comunità intermedie, lo stato). Anche se la visione di Hegel - secondo cui lo stato è l’ente supremo che in sé riassume gli interessi dei singoli, della famiglia e della società civile - deve considerarsi storicamente superata dal principio ormai affermatosi nella civiltà umana secondo cui l’uomo è prima dello stato ed ha una dignità e dei diritti inviolabili (v. la D.U. dei diritti dell’uomo e le Costituzioni di tutti gli stati), resta il fatto che Hegel ha intuito l'importanza del diritto nell’edificazione della società.

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